Un caffè con… Hugo Manzoni!

Un caffè con… Hugo Manzoni!

PUBBLICATO IL 25/10/2023 DA

Emanuele Laera: Questa mattina ho il piacere di sorseggiare un delizioso caffè in compagnia di Hugo Manzoni, un collega che ormai da sette mesi è entrato a far parte di Claranet.Vorrei approfittare di questo momento per farvelo conoscere meglio e tirare le somme di questo primo periodo in azienda.

Ciao Hugo, sei qui da sette mesi ormai. Come è stato il tuo ingresso in Claranet? Hai avuto un'esperienza positiva fin dall'inizio o ci sono state delle sfide da affrontare?

Hugo Manzoni: Ciao Emanuele, prima di rispondere vorrei ringraziarti per questo caffè insieme. Allora tornando alla domanda, l'ingresso in Claranet è stato molto positivo perché quest’azienda ha molte caratteristiche che adoro. Il primissimo periodo in azienda è stato super sfidante per me, poiché assumere un nuovo ruolo e comprendere la dinamica di un team in un’azienda orizzontale non è un’esperienza comune. Tuttavia, sono fortunato perché il team mi ha accolto a braccia aperte guidandomi nel capire ogni aspetto. Pertanto, desidero cogliere l’occasione per ringraziare te e tutto il team per il sostegno e l’assistenza preziosa che mi avete offerto.

Emanuele Laera: È un piacere averti qui con noi. Prima di entrare in Claranet, avevi esperienza come sviluppatore nella tua precedente azienda. Come ti sei adattato al ruolo di Cloud Support Engineer qui?

Hugo Manzoni: Adattarsi al ruolo è stato un po' difficile per me. Non ero abituato al contatto diretto col cliente, cosa che adesso è molto frequente. La difficoltà sta anche nello spiegare i problemi tecnici ad una fetta di clienti che non ha competenze tecniche specifiche. Ma soprattutto, all’inizio, data la mia esperienza come sviluppatore, è stato molto difficile accettare il fatto di non doversi sporcare le mani risolvendo i problemi applicativi.

Emanuele Laera: Capisco, vedere qualcun altro fare ciò che facevi prima fa un certo effetto.Cosa ti ha colpito di più nel lavorare in Claranet rispetto alle tue aspettative iniziali? Ci sono state delle sorprese positive che non ti aspettavi?

Hugo Manzoni: La cosa che più mi ha colpito è stata la gestione dei “riti aziendali”. Soprattutto la trasparenza dell’Open Governance che permette di dare a tutti la possibilità di essere partecipi riguardo le decisioni aziendali. Insomma, l’Open Governance non è qualcosa che si vede normalmente. Inoltre, mi colpisce anche il fatto di come tutti ci impegniamo per cercare di mantenere il più possibile il contatto umano, cosa che inevitabilmente si tende a perdere lavorando in aziende Full-Remote.

Emanuele Laera: Mi trovi perfettamente d’accordo. Nel corso di questi sei mesi, quali sono state le tecnologie o gli strumenti che hai utilizzato di più nel tuo ruolo? Hai avuto l'opportunità di approfondire o imparare qualcosa di nuovo?

Hugo Manzoni: Il Terminale è stato senza dubbio lo strumento numero uno. Inoltre, ho imparato ad utilizzare la libreria Boto3 di Python. Potrei elencarti tantissime cose ma faccio prima a dirti che le opportunità per imparare sono state tantissime e ho colto tutte quante. Ovviamente AWS è stata la tecnologia che ho approfondito più di tutte. Quando sono entrato ero in possesso della AWS Certified Solution Architect – Associate e il periodo in azienda ha consolidato le mie conoscenze a livello pratico. Penso che in qualsiasi campo, la pratica sia fondamentale per consolidare e applicare efficacemente la teoria appresa

Emanuele Laera: Oltre al lavoro, ci racconti un po' della tua vita personale? Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero e quali sono le tue passioni al di fuori dell'ambito professionale?

Hugo Manzoni: Una delle mie più grandi passioni è viaggiare. Scoprire nuovi posti per me non ha prezzo. Anche fare piccoli viaggi per visitare posti vicino mi riempie di gioia. Una cosa che mi affascina tanto sono i castelli; forse per voi non sono così belli, ma per una persona che viene dal Sud America come me è un qualcosa che si vede solo nei film. Un'altra cosa che mi piace fare nel tempo libero è fare skateboarding, passione nata quando avevo 12 anni.

Emanuele Laera: A proposito di questo, sei venuto in Italia molti anni fa dall'Argentina. Vorrei approfondire le tue origini. Cosa ti ha spinto a lasciare l'Argentina e venire in Italia? Puoi raccontarci di questa tua esperienza?

Hugo Manzoni: Certo! Mio nonno è stato d’ispirazione per me, la prima spinta. Lui è nato a Bergamo e poi post guerra ha lasciato l’Italia come tanti italiani. Mi ha sempre detto di volerci ritornare e mi raccontava spesso storie di questo paese meraviglioso, trasmettendomi una voglia immensa di venire qui e conoscerlo dal vivo. A 14 anni sognavo di vivere in Italia non sapendo neanche come fosse fatta davvero. Ero troppo piccolo purtroppo. Ho dovuto aspettare un po' di anni, mi sono laureato e poi ho lavorato a Buenos Aires per ben 4 anni. Grazie al mio lavoro sono riuscito a visitare un po' di posti in Europa, ovviamente iniziando dall’Italia.

Dopo tutti questi viaggi è arrivata la seconda spinta, ovvero la sicurezza e la stabilità europea. Grazie alle due spinte ho deciso di lasciare l’Argentina e trasferirmi in Italia. Ho acquistato un biglietto aereo di sola andata e un mio amico di Trento mi ha ospitato a casa sua per un mese. Grazie a lui ho avuto il tempo di trovare successivamente un lavoro e un alloggio stabile. Così è iniziata la mia storia italiana!

Emanuele Laera: Una storia d’amore direi. Grazie per questo bel momento di condivisione. Sei di ispirazione per chiunque voglia cambiare la propria vita e inseguire i propri sogni. Guardando al futuro, quali sono i tuoi obiettivi e le tue ambizioni professionali qui in azienda? Hai in mente qualche progetto o sfida che ti piacerebbe affrontare?

Hugo Manzoni: Sogno di imparare ancora molto su tutto ciò che riguarda il Cloud. Per fortuna in azienda siamo pieni di figure professionali che mi aiuteranno a raggiungere i miei obiettivi, certificazioni AWS incluse. Per quanto riguarda piccoli obiettivi, mi piacerebbe affrontare progetti sviluppati con AWS CDK, che sto già studiando. Questi progetti, basandosi su un approccio di “Infrastructure as Code”, offrono un maggior controllo e flessibilità nella progettazione.

Emanuele Laera: Questa chiacchierata è stata così intensa che il mio caffè si è raffreddato. È il momento di tornare a lavoro. Grazie per questo momento di condivisione. Sono sicuro che la tua storia sarà di ispirazione per chiunque. Ti auguro il meglio.

Hugo Manzoni: Grazie a te Emanuele per questa chiacchierata e questo caffè insieme.


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