Un caffè con …Davide Donadio

Un caffè con …Davide Donadio

N.B. Questo contenuto è stato prodotto e pubblicato la prima volta da Flowing, società che da luglio 2022 è confluita in Claranet Italia. Insieme a essa sono confluite riflessioni, temi, metodologie e spunti, ampiamente condivisi e orgogliosamente riproposti all’interno di questo blog. ©claranet

PUBBLICATO IL 30/11/2022 DA

Francesco

Development

Davide

Backend Developer

IN SINTESI

Strazz: Oggi al caffè con Davide abbiamo parlato di work-life balance e di crescita personale. Poi abbiamo virato sulle sue passioni e ne abbiamo trovata una comune: il videogame. Ovviamente la chiacchierata sul tema non è finita con questa breve intervista ed è continuata su slack, ma per brevità non l’abbiamo riportata!

Strazz: Ciao Davide e benvenuto tra i sailors! Come ci hai conosciuto e cosa ti ha spinto a buttarti in questa avventura? 

Davide: Ho conosciuto Flowing/Claranet quasi per caso su LinkedIn durante un viaggio a Copenaghen. Appena ho l’occasione vado lassù a rilassarmi e riflettere. Era diverso tempo che volevo cambiare lavoro, non avevo stimoli, diverse delle promesse all’inizio del contratto non erano state mantenute e sentivo che stavo buttando via il mio tempo. Ho scelto quindi di buttarmi, di indagare un po’ di più sulle realtà che mi potessero offrire una giusta work life balance e una cultura aziendale improntata sulla cura dell’individuo, con il modello delle aziende in Danimarca appunto. 

Strazz: Molto interessante il fatto che ci hai scoperto durante un viaggio, è la prima volta che mi capita di sentirlo! Riguardo al work life balance ti va di raccontarci un episodio che hai vissuto su questo tema proprio in questo tuo primo periodo? 

Davide: Provengo da una realtà che era molto verticale, e spesso mi ritrovavo a continuare a cambiare contesto perché tutto era considerata una priorità massima da risolvere, passami il termine, prima di ieri. Qui ho la possibilità di gestire il mio tempo come meglio credo e questo mi ha portato ad un umore più sereno. Inoltre, credo che le attività come i gruppi di studio e il book club mi abbiano stimolato molto a entrare in un’ottica di continuare a migliorarmi, tornare ad essere genuinamente curioso. 

Strazz: Sono curioso di conoscere il tuo percorso professionale, le tue passate esperienze e aspirazioni per il futuro. 

Davide: Ho lavorato per quasi cinque anni come full-stack developer in una microazienda a Piacenza, nella quale ho avuto la possibilità di indossare tanti cappelli. Essendo l’unico dev, mi occupavo dell’analisi del progetto e delle esigenze del cliente, dello sviluppo effettivo del software e del supporto post rilascio. L’ambiente lavorativo era molto familiare e accogliente, ma quando si lavora su tanti progetti diversi diventa davvero difficile ritagliarsi del tempo per migliorare ed aggiornarsi. Avevo quindi come unico limite me stesso. Dopo questa esperienza mi sono mosso su un’azienda media (quella estremamente verticale che dicevo prima per intenderci) che si occupava dello sviluppo di un ERP per metalmeccanici, in particolare sul taglio laser della lamiera. Il clima con il team di sviluppo era davvero bello, ho avuto colleghi molto validi, ma a partire dal CTO in su c’erano davvero dei problemi di analisi e di comunicazione. Puoi immaginare facilmente cosa può succedere se utilizzi Scrum al fine di controllo fregandotene dei principi Agile.

Per quanto riguarda quello che è il futuro: ho sempre avuto la passione del game design, sia digitale che analogico. Sicuramente ti direi che mi piacerebbe essere in grado di poter creare e pubblicare un mio gioco, non necessariamente qualcosa di famoso che fa il botto, ma qualcosa che semplicemente è stato fatto da me. Al tempo stesso ho conosciuto molti colleghi qui che si offrono per parlare alle conferenze e devo essere sincero che anche crescere sotto questo lato non mi dispiacerebbe affatto. 

Strazz: Davvero molto interessante, per quanto riguarda il public speaking, mi offro già da subito per darti una mano! Per il game design ti dico solo che in azienda abbiamo qualcuno con un po’ di esperienza sul tema ma non faccio nomi, a te cercarlo! Ma a parte provare a crearli, ti piace anche giocare? Sulla scrivania sul quale sono ora oltre al mio Mac ci sono 4 console e un NES di Lego, quindi in caso avremmo di cui discutere. 

Davide: Assolutamente! Sono un giocatore famelico. Amo tutti i titoli di BioWare, CD Projekt Red e Arkane Studios, ma negli ultimi anni ho riscoperto la bellezza dei titoli Indie come Hollow Knight, Dead Cells, Slay the spire, Hyper Light Drifter, Hades e tanti altri che mi hanno davvero emozionato. A seconda del periodo dedico tempo ad un medium piuttosto che un altro: board games, giochi di carte collezionabili, giochi di ruolo, videogiochi ecc. 
Mi piace molto giocare anche a livello competitivo, di solito ai giochi di carte. Qualche anno fa sono stato in Top 1000 mondiale per un gioco che si chiama Gwent. Dal 2018, però, sono ritornato dopo tanto tempo a giocare a Magic The Gathering, qui da me c’è una grande community di giocatori molto bravi e fare tornei mi offre la possibilità di conoscere sempre persone nuove con storie da raccontare.


Strazz: Tutti gran giochi (trovo solo Hollow Knight un po’ sopravvalutato, ma ne parleremo in separata sede!). Per quanto riguarda le carte ho provato varie volte, ma non ho abbastanza pazienza! Credo che potremmo parlare di questo argomento per molte ore, quindi direi che conviene salutarci e chiudere qui l’intervista! Grazie del tempo che mi hai dedicato! 

Davide: Grazie a te per questa chiacchierata!


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